Presentati al nostro pubblico, come ti chiami, la tua esperienza
Ciao, sono la chef di cucina italiana Shin Jeong-won. Attualmente gestisco un bistrot italiano a Seul. Viaggio tra la Corea e l’Italia per studiare le cucine tradizionali locali e, sulla base di ciò, racconto storie sulle specialità locali e sulle stagioni per continuare a promuovere una cultura alimentare sostenibile.
Cosa ti ha portato a studiare la cultura e la cucina italiana? Cosa ti piace del nostro paese?
Il forte orgoglio per la regionalità e l’artigianalità che si possono trovare in tutta Italia mi hanno attratto verso la loro cultura gastronomica. Penso che questo sia un fenomeno sempre più raro in Corea, dove l’identità regionale sta scomparendo. E soprattutto, ciò che più amo dell’Italia è che gli italiani amano parlare di cibo. Quando faccio la spesa al supermercato, spesso chiedo agli addetti informazioni sui prodotti alimentari locali e loro sono sempre felici di raccontarmi storie e di darmi ricette. Anche le persone in coda dietro di noi si uniscono alla conversazione. Queste situazioni mi rendono sempre felice e mi scaldano il cuore. Mi rincuora vedere persone così sincere quando parlano di cibo.
In cosa si somigliano l’Italia e la Corea secondo te? E in cosa invece sono molto diverse?
Questa è una domanda un po’ difficile. Sembra che la domanda stessa sia la risposta. Più mi immergo in un Paese diverso dal mio Paese d’origine, più le differenze e le somiglianze sembrano confondersi. Se pensiamo all’“estetica relazionale” creata dal curatore italiano Nicolas Bourriaud negli anni Novanta, credo che tutte le relazioni e i contesti sociali della vita siano interconnessi. Quindi la distanza tra i due punti appare sfocata.
Riguardo l’uso degli ingredienti locali, tu usi ingredienti coreani per lo più organici e di alta qualità nonostante tu voglia proporre cibo italiano autentico. Come sei riuscita a esprimere entrambe queste due missioni con Zucchero Bistrot?
All’inizio volevo usare solo ingredienti italiani perché facevo cibo italiano, ma era molto costoso e i prodotti non arrivano freschi e non erano locali. Ma come ho detto, in Italia ho imparato l’importanza di usare ingredienti del territorio, perciò pensavo… ora cosa faccio? É giusto che io cucini italiano in Corea? É davvero cibo italiano se uso ingredienti coreani? Anche nel mio ultimo viaggio in Francia e in Italia, cercavo risposte a tutte queste domande, cercavo la vera identità del cibo che volevo cucinare. Pensavo solo al gusto e non alla storia dietro ai piatti. Ora non ho ancora trovato una risposta definitiva, sto studiando molto e sto continuando a provare a trovare la chiave per me. Lavoro in collaborazione con un’azienda agricola di Jeju che non usa nessuna sostanza chimiche per le coltivazioni e che conosco bene, voglio supportare e credere nel loro business usando i loro prodotti nel mio bistrot. Facendo così non sento il bisogno di dover usare ingredienti italiani, posso trovare verdure di qualità e coltivate nel rispetto dell’ambiente anche qui. Credo che il cibo debba sempre contenere cinque qualità essenziali: relazioni umane preziose, rispetto per l’ambiente, ingredienti di qualità, storia e memoria
Come hai imparato l’Italiano?
Ho imparato leggendo libri per bambini, dalla mia famiglia ospite italiana e dalla gente del posto mentre vivevo a Siena. In Corea ho studiato guardando i miei film preferiti: “La grande bellezza” e “Il treno dei bambini”. Tutti i giorni ascolto la radio italiana nei momenti di pausa dal mio lavoro. Quando posso parlo con i miei amici italiani!
Se potessi scegliere un posto in Italia dove vivere, quale sarebbe?
Scegliere un solo posto dove vivere in Italia è molto difficile, mi piaceva molto Siena. A Siena ho soggiornato più a lungo e sia il cibo che l’ambiente mi sono piaciuti molto. Ma ora tutta l’Italia ha il suo fascino. Solo pensare a dove vivere in Italia mi mette felicità.
Parlaci del tuo nuovo ristorante. Che cucina proponi?
Zucchero Bistrot è un luogo che racchiude tutti i miei ricordi dell’Italia. È qui che si svolge la storia della mia vita in Italia, dal collezionare bustine di zucchero alla scrittura di un diario di cucina in un bar. Utilizzando ingredienti organici, semplici e buoni, perseguo il gusto originale e continuo la storia del cibo tramandata in Italia. I sapori e i ricordi dell’Italia si uniscono agli ingredienti coreani scelti con cura e consapevolezza per diventare la storia di Zucchero Bistrot.